sabato 30 gennaio 2010

"I'm the king of the world!!!"

Questo fine settimana forse, e sottolineo FORSE, riuscirò a vedere Avatar, l'ultimo film di James Cameron. Domenica scorsa io e M. abbiamo provato a cimentarci nell'impresa "titanica" (mai aggettivo fu più adatto, visto il regista), ma c'era posto solo in 2^fila, in pratica avrei dovuto passare le munizioni ai cattivi, quindi non me la sono proprio sentita. Insomma, questo film me lo devo godere, con occhialoni e quant'altro, vado per lo spettacolo, per rimanere a bocca aperta, per emozionarmi... per l'incanto, insomma. Ne ho sentite di ogni, naturalmente, in particolare sulla banalità della storia, secondo alcuni troppo manichea: bene vs male, niente sfumature. Ho chiesto alla mia cara sorellina, che già ha visto il film, se questo corrispondesse a verità e lei mi ha detto: "Si, è vero, sai con chi schierarti. E comunque quando scoppiano le guerre vere, non mi pare che si badi alle sfumature, purtroppo. Magari lo si fa dopo la fine del conflitto, con ipocrisia". Bang, è vero. Avete visto, proprio oggi in Inghilterra Tony Blair viene interrogato per giustificarsi sulle modalità dell'intervento inglese in Afghanistan e Iraq... cioè adesso c'è una commissione che gli chiede se ha mandato in guerra il suo paese con cognizione di causa o solo per fare da zerbino a Bush... adesso glielo chiedono, adesso badano alle sfumature. Bè, io non ho visto Avatar, ma di sicuro le guerre non sono una faccenda di sfumature, semmai di sfumature a cui nessuno bada. E poi, tornando a Cameron, quanto mi fa incavolare lo snobbismo di certi parrucconi italiani... oltretutto ignoranti, perchè per svalutare Avatar lo definiscono una FAVOLONA... ma hanno idea questi signori di cosa sia una favola? Di quanto "favola" sia un genere letterario complesso da descrivere e etichettare? E poi basta con questa storia che gli americani fanno solo filmoni americanatone tecnologicone, mentre gli italiani fanno i film di spessore e di significato... per carità, io sono la prima a dire che per fare un buon film non servono gli effetti speciali... se vogliamo restare in Italia, avete presente "Pane e Tulipani" di Soldini? Io l'ho adorato e tutte le volte che lo danno in tv non posso fare a meno di riguardarlo...
Quello che veramente mi infastidisce sono le critiche verso qualcosa che non si sa fare: trasportare lo spettatore su un'altro pianeta, per esempio, farlo sentire ancora un bambino, capace di stupirsi per una nevicata in 3D che "se allunghi la mano la tocchi la neve!"... farlo emozionare. E in questo, il cinema americano non lo batte nessuno.
ps:comunque James Cameron è canadese!!! Ho amato molto "The Abyss" e "Titanic"... ma anche "Strange Days", di cui ha scritto la sceneggiatura.

lunedì 25 gennaio 2010

Quelli di Mezzo

Ieri, dopo tanti anni, ho rivisto il film E.T. di Steven Spielberg. Elliot, il protagonista umano della storia, è proprio uno della categoria. "Quelli di mezzo", ossia un figlio di mezzo, vessato da un pur buono fratello maggiore, che lo esclude da sigarette parolacce e gruppo di amici grandi, e legato ad una sorellina adorabilmente lagnosa da trattar male solo qualche volta, mai troppo sul serio, perchè quello di mezzo sa come ci si sente da escluso.
Ecco il vero dilemma per quelli di mezzo, non poter essere nè l'una nè l'altra faccia della medaglia, talvolta desiderano essere grandi, rispettati, tiranni, tal'altra protetti, capiti, aiutati.
Capita spesso che quelli di mezzo non riescano ad esprimere se stessi, o meglio, siano indecisi su cosa esprimere, perchè troppo saggi per assumere atteggiamenti radicali. Come come?, pensate che Dante li metterebbe fra gli ignavi, giù all'Inferno, condannati a correre dietro una bandiera bianca pungolati dalle vespe? Non siate troppo severi con quelli di mezzo, non è che non abbiano ideali o che non si appassionino, no. E' che nella maggior parte dei casi son dovuti crescere sull'asse d'equilibrio, poverini, magari non potendosi schierare nè col fratello maggiore tiranno nè con la sorellina minore lagnosa... e non perchè non avessero una opinione, no, ma per evitare le legnate dell'uno e il moccio lacrimoso dell'altra!
Ben più grave, per quelli di mezzo, è l'altissima probabilità di crescere col desiderio di non scontentare nessuno, tanto meno i genitori, chessò, per distinguersi dal fratello maggiore che a 17 anni molla il liceo e fonda i Gubbio-Hotel e la sorellina minore che a 8 anni fuma e va alle serate in disco under 10: ma si, lui, quello di mezzo, si illude di poter essere la consolazione dei genitori, cerca di non dare fastidio, li aiuta perfino nei lavori domestici... e cosa ottiene? Amore, sostegno, gratitudine? NO. Nel cinema che sarà la sua vita vedrà sempre il medesimo film: genitori, amici, fidanzati che si preoccupano per loro, quelli "problematici". Ah, ma quando lo capiscono, quelli di mezzo giurano: mai più, non mi accadrà mai più e quando incontrerò l'uomo/la donna/il cane/il gatto della mia vita, loro sapranno la verità su di me, se non sarò d'accordo lo dirò subito, se non vorrò la minestra salterò la finestra, se il regalo di Natale mi farà schifo lo restituirò schifato! Però non voglio offendere nessuno! Ehm, scusate, deformazione da "quelli di mezzo". Un vero incubo, ma forse mi aiuterà Elliot ad uscirne. Si, perchè infondo è lui il protagonista di E.T., è lui che viene scelto dalla Ruga Aliena come migliore amico ohi ohi.. è lui quello speciale, uno di mezzo.
Avremo tanti difetti, saremo perennemente indecisi e desiderosi di non deludere nemmeno il nostro fruttivendolo, ma per certi versi la nostra è una prospettiva speciale, sappiamo molto di più e non è facile etichettarci, perchè possiamo essere sia i tiranni che gli indifesi.
A capirlo!

ps: ragazzini come nei film di Spielberg non se ne vedono più al cinema... tipo i Goonies... non a caso il soggetto di quel film l'aveva scritto zio Steven...